L’ultimo tentativo della Banca Monte dei Paschi di Siena per ricapitalizzarsi con risorse private è fallito. Brutta parola, anche perché è strettamente legata al destino della stessa Banca, destinata al fallimento dopo oltre 500 anni di storia. Monte dei Paschi è la più antica banca del mondo ma non ha resistito, dopo oltre mezzo millennio di storia e vicissitudini, al malgoverno e a torbide vicende di cui i suoi ex vertici, si spera, dovranno rispondere.
E’ stato esperito l’ultimo tentativo di rialzo del capitale come necessario e come richiesto dalla stessa BCE. I piccoli risparmiatori, ad onor del vero, hanno risposto bene all’appello ma sono mancati i grandi investitori, primo tra tutti il Fondo del Qatar su cui molti a Siena contavano ma che, da solo, in ogni caso non sarebbe stato sufficiente. E’ mancata un’azione di solidarietà e di aiuto verso questa storica Banca, è mancata la volontà di rischiare per salvarla, la stessa volontà messa in campo, invece, dai piccoli risparmiatori che rischiano, in proporzione, molto di più.
Ora la palla passa al Governo, allo Stato e, in seconda analisi ai contribuenti italiani, visto che i soldi non li tira fuori fisicamente, il governo ma arrivano dalle tasse pagate da tutti. Tutto sempre con un occhio ai Padroni di Bruxelles che potrebbero obbligare il Governo italiano a manovre fiscali aggiuntive per coprire l’eccessivo debito, ancora aumentato dall’intervento pubblico a favore delle Banche. Ci aspettano lacrime e sangue? Temiamo di si.